Presidio a Tunisi: il racconto di Patrizia e Hamadi, i video, le foto

Ciao,

Nonostante ieri non avessimo alcuna autorizzazione (l’aveva richiesta il presidente del Forum Tunisien pour les Droits economiques et sociaux, avvertendoci che per qualunque cosa ci sarebbe andato di mezzo lui, visto che era stata negata), circa un centinaio fra madri, padri e un gruppo di italiani residenti in Tunisia e qualche tedesco di Boat4four People ha partecipato al sit in dove abbiamo portato gli striscioni della campagna in italiano ed in arabo. Inizialmente, fronteggiando una ventina di poliziotti, ci siamo disposti sulla Place Mongi Bali di fronte alla facciata principale dell’ambasciata. Dopo circa un’ora di grida “Ambasciatore..Ouledna Finn?, “Ambasciatore non ti nascondi…le mamme vogliono vederti”  esasperati abbiamo chiesto che una delegazione fosse ricevuta dall’ambasciatore perchè ci facesse sapere a che punto era il dossier in Italia. Rifiuto iniziale perchè bisognava aver fatto precedentemente una richiesta scritta, Hamadi e tre mamme volevano entrare lo stesso, ma hanno rifiutato. Grande arrabbiature e poi io e le mamme abbiamo forzato “gentilmente” il cordone, senza nessuna reazione violenta da parte della polizia, e ci siamo spostate con gli striscioni, di fronte all’entrata dell’ambasciata  Rue de Russie, protetta dal filo spinato, dal lato opposto del marciapiede. Un coro di pianti e di grida rabbiose, un paio di svenimenti, io ho chiesto a gran voce in italiano che dessero delle risposte, alla fine un gruppo di mamme fra le più risolute ha attraversato la strada, una si è gettata nel filo spinato e i poliziotti (secondo me spaventatissimi da tanta decisione e risolutezza) l’hanno aiutata a uscire, mentre le altre, fra cui Sameh, si piazzava davanti al portone. Alla fine tre madri (ad Hamadi che voleva entrare come comitato di sostegno e come interprete è stato negato l’accesso, con la scusa che in ambasciata avevano i loro interpreti) sono state ricevute da una impiegata amministrativa che ha detto che l’ambasciatore non c’era ( in missione a Roma, ma non era vero)  e che il governo italiano non aveva alcuna responsabilità dato che le impronte non sarebbero state neanche mandate!!!! Che la colpa era tutta del governo tunisino e che lei comunque non era a conoscenza del dossier. E’ evidente che ha solo cercato di sbarazzarsi delle mamme e che si tratta dell’ennesima presa in giro. Comunque, verso le 14.30 un gruppo dei familiari (non tutti erano d’accordo) si sono spostati all’assemblea costituente.

Siamo d’accordo per fare un comunicato durissimo…facendolo firmare eventualmente anche alle famiglie, alla “delegazione” e forse anche alle altre realtà che hanno partecipato alla giornata del 30.

In allegato i links ai video  e le foto della giornata di Tunisi. Ma il materiale audiovisivo è tantissimo.

Hamadi e Patrizia

Questa voce è stata pubblicata in Femminismi, Migrazioni, Riflessioni. Contrassegna il permalink.