Floriana Lipparini, 21 marzo 2011
Sono tra quelle che firmarono la lettera di protesta che stigmatizzava con pesante ironia gli inviti del rais a italiche fanciulle pagate per ossequiarlo e farsi indottrinare, e scrissi anche un articolo sul Paese delle Donne per dire la mia opinione sulle cosiddette “amazzoni” al servizio del dittatore.
Chiaro quindi che sto dalla parte di chi si ribella e vuole diritti e libertà.
Ma questo significa forse dover accettare le follie belliciste di alcuni leader europei pronti a scatenare ancora una volta l’inferno con la scusa delle operazioni umanitarie, eteroguidati dal Nobel “per la pace” Obama?
Da un momento all’altro, senza nessuna possibilità di dibattito partecipato, hanno trascinato l’Italia in guerra e nemmeno hanno il pudore di ammettere che stanno violando l’articolo 11 della nostra Costituzione, tanto inutilmente e ipocritamente sbandierata negli ultimi tempi. Nessuno ricorda più nemmeno che questo articolo esiste.
Perché non si sono esplorate tutte le strade diplomatiche, tutti i colloqui, tutte le mediazioni possibili? Si sentono soltanto proclami guerrafondai. Eppure, quale paese europeo ha la coscienza pulita, rispetto a Gheddafi? Accordi oscuri sul petrolio, forniture di armi, partecipazioni finanziarie…
Ancora una volta l’establishment geopolitico mondiale – quel coacervo di maschi protervi che vediamo periodicamente riuniti in lugubri consessi dove si decide sulle nostre teste e della nostra vita – risponde alla guerra con la guerra, ancora una volta la risposta alla violenza è la violenza. Non conta che qui e là vi siano donne in posizioni di potere, perché il modello è pur sempre lo stesso, eterno modello machista con le sue protesi armate.
Allora, bisogna permettere a Gheddafi di massacrare i ribelli della Cirenaica? Nemmeno per sogno, al contrario occorre fare di tutto per difendere la vita dei civili, ma questo vero e proprio atto di guerra non difende affatto i civili. Come in Iraq, come in Jugoslavia, come in Afghanistan saranno le bombe l’unica forma di peacekeeping (!) che la comunità internazionale è capace di mettere in atto. Cosa c’è di umanitario in una bomba? Quando saranno comunque i civili a venire colpiti si parlerà di danni collaterali, come se fosse la prima volta, come se fosse accettabile… E dov’è finito quel concetto di risoluzione dei conflitti chiamato “interposizione fra contendenti”? Perché non si vede praticamente mai applicare?
Non riesco a credere che si possa fare giustizia e difendere le vite e i diritti delle popolazioni con questo evidente spirito di punizione e vendetta, naturalmente non volendo pensare ad altre, inconfessabili motivazioni. Immagino che il petrolio della Cirenaica non conti niente, e nemmeno conti il fatto che lì gli Stati Uniti non siano riusciti finora ad avere alcuna presenza…
E come mai la risoluzione di intervento questa volta all’Onu è passata, mentre in altri casi di gravissime violazioni da anni e anni non si riesce a ottenere alcuna decisione anche solo di condanna?
E si è pensato all’inevitabile effetto di crociata religiosa, di guerra fra Occidente e Islam che questo gesto produce?
Fare la guerra, ecco l’unico modo che questo vetusto potere patriarcale conosce per affrontare i problemi e risolvere i conflitti. Come in una perenne infanzia che non avrà mai fine, non c’è evoluzione, non c’è maturazione, non c’è nessun superamento della primordiale legge della giungla.
Quando scatenarono le guerre “umanitarie” dell’Iraq, della Jugoslavia, dell’Afghanistan, guerre bugiarde la cui falsa retorica è stata già ampiamente smascherata, e le cui disastrose conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, molte donne nel mondo e anche in Italia sono state in grado di guardare gli eventi con spirito libero, hanno fatto sentire la propria voce, hanno condannato l’inganno e il ricorso alla violenza.
Così come occorre condannare le violenze di Gheddafi e mobilitare tutto il mondo per trovare i mezzi diplomatici per fermarle, dovremmo allo stesso modo dire la verità sull’intervento armato che i nostri paesi stanno compiendo, diventati d’improvviso sensibili rispetto a ingiustizie di cui si dichiarano inorriditi. Eppure, chi li ha inventati i Cie dove ammassare clandestini senza colpe, provenienti proprio da quei paesi le cui rivoluzioni ora vogliamo difendere a suon di bombe?
Altro che “alba dell’Odissea”. Lo spirito di guerra è un’odissea senza fine.