Sorelle di Tania, di Tania “l’onesta” di gran sciarpa bianca ci han cinta la testa? Dov’è la memoria? Ricordo che Roma un tempo, non doma, quel palco scrollò!*
Pensiamoci assorte, il voto è alle porte, Concita chiamò!
Non basta esser sempre sfruttate e derise: “Madonne, o puttane!” Ci voglion divise, “salvare la patria spronar la nazione” la nostra missione qualcuna dettò.
E via! Tutte a corte ci vogliono escòrtes! Minetti chiamò.
Se poi a dire “uniamoci” c’è pur l'”Avvenire” ciascuna lo sa , che cosa vuol dire: a patria e famiglia , aggiungici iddio , concetto stantio, si salvi chi può!
Ci picchia il consorte? Ci vogliono morte? Evviva il wendò**
Dall’Alpe a Sicilia, di donne è un richiamo, però non ci basti cacciare via il nano, è un bel passo avanti ma tre passi indietro (ossequio a San Pietro) ci aspettano già !
Le quote alle insorte, son rosa e son smorte, ci servono o no?
Sorella precaria, studente, migrante, a casa e al lavoro, le lotte son tante. E se l’otto marzo non è una mimosa, a un bel “fiocco rosa” diciamo: “anche no!!”
Tremate, tremate, che siamo tornate, fermateci un po’ ! *
Nota su Roma: il 24 novembre 2007 un corteo di 150.000 donne contro la violenza maschile sulle donne percorre Roma, nella piazza dove si conclude la manifestazione non era previsto alcun comizio, nessun palco, nessuna leader che prendesse la parola. Ma all’arrivo le manifestanti trovano la sorpresa: un palco, montato da La 7, ospitava, sotto i suoi riflettori, diverse ministre non invitate: una durissima contestazione della piazza libera il palco dalle intruse.
** Nota su wendo: autodifesa insegnata dalle donne alle donna.
Il colore delle donne meridionali e l’unità d’Italia