Le mamme tunisine incontrano le mamme NO-MUOS

donne alberi

Segnaliamo molto volentieri l’iniziativa, organizzata dal Laboratorio Zeta di Palermo, “Da una sponda all’altra: vite che contano. Pratiche di r-esistenza nel Mediterraneo” in cui le mamme dei tunisini dispersi in delegazione in Italia incontreranno le mamme NO-MUOS di Niscemi.

A seguire, la presentazione dell’iniziativa.

A partire dalla presentazione del libro a cura di Federica Sossi, “Spazi in migrazione. cartoline di una rivoluzione” (ombre corte 2012) sulla rivoluzione tunisina del 2011 e le migrazioni che ne sono conseguite, le madri tunisine che chiedono conto dei loro figli dispersi nel Mediterraneo incontrano le madri del Comitato NO MUOS di Niscemi.

Il 21 Marzo il Laboratorio Zeta di Palermo sarà ancora una volta un luogo in cui si riscrivono i confini e si unificano spazi. Spazi unificati dalle lotte e dalle resistenze, in questo caso, di chi chiede conto delle vite umane e vuole farle contare. A Tunisi come in Sicilia e ovunque le scelte politiche, economiche, militari e di gestione dei confini e dei territori violino il valore delle persone. Da una sponda all’altra del Mediterraneo giovedì 21 marzo al Laboratorio Zeta di Palermo si ricostruirà una narrazione distonica rispetto a quelle consolidate e ufficiali.
Il libro di Federica Sossi permetterà di riattraversare da prospettive inedite la rivoluzione tunisina e le sue conseguenze sugli spazi materiali e virtuali della comunicazione e della mobilità umane in Tunisia come in Europa. La presenza di Monira Chagraoui, che presenterà l’appello alle istituzioni europee delle madri e delle famiglie dei migranti tunisini dispersi, darà voce alle parole dei genitori che da due anni ormai chiedono di conoscere la sorte dei loro figli scomparsi dopo avere lasciato la Tunisia e attraversato il Mediterraneo all’indomani della caduta di Ben Alì e della dissoluzione degli accordi di gestione delle migrazioni dell’Italia e dell’Europa con il suo regime. E questa narrazione troverà nuovo vigore incontrando la protesta delle madri siciliane del Comitato No Muos che, in nome del diritto di preservare la salute dei loro figli e di poter decidere cosa volere o meno sul loro territorio, stanno combattendo tutti i giorni la costruzione del MUOS da parte dell’esercito americano nel parco della sughereta di Niscemi, opponendosi al fatto che la Sicilia diventi l’avamposto delle future guerre verso l’Africa.
In vista del Forum Sociale di Tunisi e della manifestazione nazionale del 30 Marzo a Niscemi, questo evento vuole contribuire alla riappropriazione di un discorso e alla legittimazione di pratiche che rimettano al centro la vita, i desideri e l’esercizio reale di una democrazia possibile, opponendosi alla costruzione militare di un Mediterraneo di divisioni, morte e guerre.

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